Descrizione
Toponimi Il nome Salcedo probabilmente deriva da "salicetum," termine latino che indica un bosco di salici, simile a "roveretum," che significa bosco di roveri. Nei documenti del 1253 e 1294, il paese è menzionato come Salzedum. Un testamento del 1434 riporta il nome Salcedum, pertinenza di Perlena. Nel XVII secolo, il toponimo Salcedo iniziò a essere utilizzato sempre più frequentemente.
Medioevo Tra il 917 e il 921, l'imperatore Berengario donò Salcedo, insieme a tutto il territorio tra la riva sinistra dell'Astico e la destra del Brenta, incluso l'Altopiano di Asiago, al vescovo Sibicone di Padova, imponendogli l'obbligo di costruire castelli e difese contro le incursioni degli Ungari. Durante il Medioevo, secondo la tradizione, a Salcedo esistevano due castelli, uno sul colle Castellaro e l'altro sul Puvolo, sebbene la loro effettiva esistenza sia dubbia.
Salcedo è citato per la prima volta come contrada di Breganze in un documento del 983. Fu inizialmente feudo della famiglia Breganze e poi degli Ezzelini. Nella divisione dei beni di famiglia del 1223, Ezzelino il Monaco assegnò Salcedo al figlio Ezzelino III. Verso la metà del Trecento, Salcedo fu amministrativamente parte del Vicariato civile di Marostica, rimanendovi anche sotto la dominazione viscontea e veneziana fino alla fine del XVIII secolo.
Età moderna Nel 1404, Salcedo passò sotto il dominio della Serenissima, diventando uno dei quattro decanati di Perlena nel distretto di Marostica. Durante la guerra della Lega di Cambrai nel 1509, gli abitanti di Breganze si rifugiarono sui colli di Salcedo, portando con sé la devozione a San Valentino e Sant'Anna. Nel 1557, con 301 abitanti, Salcedo divenne una comunità autonoma della Podesteria di Marostica.
Età contemporanea In epoca napoleonica, gli abitanti di Salcedo si difesero a Montemaggiore. Nel 1836, il paese fu colpito da un terremoto e dal colera, con il colle di San Valentino destinato a lazzaretto. Nel 1889, la frazione di Mure si staccò da Salcedo, diventando un comune autonomo. Nel 1911 fu fondata la "Latteria Sociale Cattolica".
Durante la Prima Guerra Mondiale, Salcedo ospitò truppe italiane e alleate, con un piccolo ospedale a Palazzo Cantele. Nel 1920 fu eretto un monumento in onore dei 46 caduti della guerra. Le nuove scuole, inaugurate nel 1927, furono poi adibite a municipio.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Salcedo fu segnato da lutti e discordie. Dopo la guerra, il paese sperimentò l'emigrazione, seguita da una rinascita economica e sociale verso la fine degli anni Sessanta.